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MSC Crociere
Compagnie di crociera
Voto medio 
 
1.5
Accoglienza 
 
1.0
Servizi 
 
1.0
Divertimento 
 
1.0
Pulizia 
 
1.0
Escursioni 
 
3.0
Convenienza 
 
2.0

Il monito (non ascoltato) del buon David

Correva l’anno del Signore 1997 ed il (a mio avviso) più grande scrittore del secolo (e finché calpesterà l’arena terrena), David Foster Wallace, dava alla luce quel capolavoro dal titolo “A supposedly fun thing i'll never do again”. Il libro, in realtà un Reportage su una nave da crociera, analizza in chiave comico-scientifica le tecniche commerciali a cui sono ridotti e condotti per mano gli ospiti dell’oziante vascello.
Effettivamente, io e mia moglie, avevamo già effettuato una crociera (stessa compagnia, anno 2016 Fiordi) e, non memori del libro in questione letto anni prima, abbiamo deciso di sottoporci alla “cosa apparentemente divertente”. In realtà il tutto è partito, avendo una bimba di due anni e mezzo, dalla necessità di avere le comodità e l’entertainment per nostra figlia, come avevamo apprezzato nella crociera precedente quando, ancora, genitori non eravamo. Speranzosi ci siamo imbarcati giorno 29 agosto sulla MSC Orchestra, accolti dai cartelli con in bella mostra la tag line che recita più o meno “benvenuti su una nave che si prende cura di te”. Nei sette giorni trascorsi a bordo abbiamo modo di capire come questa frase sia probabilmente ironica. Incominciando, soprattutto dai bambini, per i quali l’intrattenimento è limitato ad un piccolo parco giochi (è più grande quello nel giardino di casa mia) posto all’esterno (ergo alle intemperie) ed alcuni degli svaghi sono sporcati con bottiglie, cannucce ed altri residui organici e non, lasciati da gente debitamente barbarizzata (perché non esistono cestini per la raccolta distribuiti sulla nave?) e stranamente mai puliti (a maggior ragione per il periodo che stiamo vivendo). Effettivamente esistono delle stanze gioco al chiuso ma una è dedicata ai bambini di età superiore ai 3 anni e purtroppo nostra figlia è di poco fuori categoria (pur essendo fenotipicamente e per capacità abile ad interagire con i bambini più grandi di lei...cosa che ha fatto peraltro durante tutta la crociera) e pertanto veniamo dirottati al baby club, orari 10:00-12:00, 15:00-17:00, 20:00-22:00, si, incredibile, in questa stanza, presidiata da nessun operatore (a meno di figure ectoplasmiche e, comunque, per fortuna non interagenti), sono presenti degli orari del tipo: “noi accogliamo tua figlia, ma la gestisci tu agli orari che diciamo noi” sic. Ma, la cosa più assurda, è successa il giorno dell’attracco a Monfalcone: usciamo per l’escursione mattutina e, una volta ritornati, troviamo la camera da rifare (si la rifanno una sola volta, nella mia precedente esperienza due) al che chiamo la reception ed inviano qualcuno a rassettarla, noi, intanto, ci dirigiamo alla volta del famigerato baby club e scopriamo che quel giorno sarebbe stato aperto solo dalle 20:00 alle 22:00, a quel punto, vedendo mia figlia in lacrime davanti alla porta chiusa, non ci vedo più e provo a chiedere spiegazioni alla reception ad una operatrice che, avara di delucidazioni, in una lingua incomprensibile ai più e con un sorriso affettato che mi ha fatto pensare che la poverina fosse stata colpita da un’infezione tetanica, mi dice che è per la sanificazione, al che le faccio notare che sono un Medico e che ciò che dice è una sciocchezza in quanto per la procedura di sanificazione di un ambiente così piccolo basta appena un’ora non 12…….ergo nessuna risposta, nessun responsabile, nessuna soluzione. Stupendo...mi viene il vomito canterebbe uno dei due sig. Rossi più famosi d’Italia (l’altro guida benino le moto).
Nei giorni trascorsi, memore del precedente viaggio, vado alla disperata ricerca di Doremi la simpatica mascotte che intratteneva i bimbi, in sette giorni di lei neanche l’ombra, ho paura di domandare che fine abbia fatto sono certo che mi rispondano che è in terapia intensiva causa Covid.
Avrei tanto da aggiungere dal tubo della doccia arrugginito, al cibo di qualità moooolto inferiore rispetto alla crociera del 2016, alla mancanza assoluta di intrattenimento all’interno della nave, ma l’altra cosa su cui voglio soffermarmi e la mancanza di chiarezza nelle proposte a bordo del vascello; ad esempio ho acquistato il pacchetto bevande non alcoliche al costo di 19 euro ma il venditore che, come il resto del personale parla poco e male l’italiano (cosa assurda per una compagnia che in parte è Italiana ed ha ospiti, su questa tratta, al 90% italici), non mi ha spiegato fosse da intendere giornaliero e da pagare per due (in quanto eravamo due gli adulti della famiglia), queste spiegazioni rese male (o meglio non rese) ingenerano costi (eccessivi) per gli ospiti e guadagni (impropri) per la compagnia.
L’idea che mi sono fatto, al netto di smentite, è che sotto l’egida del panta-Covid la compagnia abbia ridotto i costi in termini di personale e materiale al fine di rientrare degli scarsi guadagni dovuti agli oramai due anni di telenovela pandemica. Spero di essere smentito ma questo non è un modo saggio di gestire gli affari perché ingenera perdita di fidelizzazione (a prova di ciò, nel bus che ci portava a recuperare le auto nel parcheggio del porto appena tornati, erano tante le persone che si lamentavano delle succitate carenze e molte avevano, negli anni precedenti, già effettuato crociere con la MSC e tutte queste, in coro, affermavano che questa non valeva il 10% della precedente esperienza fatta). Prendano esempio da Brunello Cucinelli stilista che produce tutto in Italia, non delocalizza e che, in tempi di covid afferma che è costretto a tenere a casa i dipendenti che non vogliono farsi vaccinare ma che li pagherà comunque….nelle tempeste è il capitano della nave il primo che si espone.
Come chiosa chiedo venia al mito David, nel libro era spiegato e predetto tutto, non lo ho ascoltato… ma gli prometto che da ora in poi farò e reitererò solo cose realmente divertenti.

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